DECRETO DEL FARE, ANCORA DUBBI SUL WI-FI LIBERO
Sul sito del ministero allo Sviluppo economico si spiega che il l'offerta ad internet per il pubblico sarà libera e non richiederà più l'identificativo personale dell'utilizzatore. Resta però l'obbligo del gestore di garantire la tracciabilità mediante l'identificativo del dispositivo utilizzato». In altre parole, il gestore della rete wi-fi pubblica (l'hotel, per esempio) potrà limitarsi a identificare il dispositivo usato (computer, cellulare, tablet), purché questa attività permetta di tracciare la connessione e quindi, alle autorità, di risalire agli autori di eventuali crimini.
Gli addetti ai lavori sono però scettici sull'utilità di questa disposizione. Per prima cosa, l'obbligo di identificazione era già stato modificato dal 2010 (Decreto Pisanu). Secondo, «dovremo continuare a identificare gli utenti: sapere il codice del dispositivo non è sufficiente per risalire all'utente e quindi rischiamo di essere penalmente responsabili dei reati compiuti con la nostra connessione», spiega Giovanni Guerri, fondatore di Gugliemo, una delle principali reti wi-fi italiane (3mila punti di accesso). Confermano dal ministero allo Sviluppo Economico: «Avevamo chiesto di eliminare la responsabilità penale per chi offre accesso internet pubblico, ma il decreto non si è spinto fino a questo punto per liberalizzare il wi-fi».
Da "Il Sole24ore"
Staff Teracom |
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